Vettore Zanetti Zilla
Iniziato alla pittura dall’amico di famiglia Giacomo Favretto, Vettore Zanetti Zilla s’iscrive nel 1882 all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove è allievo di Guglielmo Ciardi e di Egisto Lancerotto.
Si dedica principalmente alla pittura di paesaggio ed alle vedute veneziane, esordendo con la tecnica dell’acquerello, che gli vale la medaglia d’oro a Dresda nel 1892 per l’opera Il Traghetto, a Monaco e a Parigi l’anno successivo. A partire dal 1903, tuttavia, scopre la tempera grassa, cui si applica integralmente, rielaborando le ricette degli antichi maestri veneziani, lui, “innamorato del colore”.
Nel 1895 partecipa alla I Biennale di Venezia, manifestazione cui presenzierà per sedici edizioni consecutive, sino al 1932.
Nel 1905 A Murano (Venezia, Ca’ Pesaro) ottiene la medaglia d’oro alla Biennale e Sull’imbrunire viene acquistato dalla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma.
Nel 1908, in occasione della fortunatissima personale di Vienna, l’ Österreichische Galerie acquista la Casa del Pittore e Rapporti (già alla VII Biennale).
Gode di grande notorietà all’estero, anche grazie ad una mostra itinerante in Germania che gli frutta un titolo onorifico da parte di Alberto di Sassonia, mentre a Venezia diventa accademico di merito.
Nel 1911 vince la medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale di Barcellona con Vele ad asciugare (1909), ma la mostra personale che l’XI Biennale di Venezia gli dedica nel 1914, ne sigilla in maniera definitiva il successo.
In quell’occasione Sul Bacchiglione viene acquistato dalla Galleria d’Arte Moderna di Venezia, Case di Pescatori dalla Galleria d’Arte Moderna di Firenze e A San Giacomo dalla Galleria d’Arte Moderna di Milano.
Lascia Venezia a causa della prima guerra mondiale, trasferendosi prima a Firenze, poi a Milano, dove morirà nel 1946.
Oltre alle opere acquistate a più riprese da Ca’ Pesaro, dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, Firenze e Milano e dall’Österreichische Galerie di Vienna, suoi dipinti si conservano nelle collezioni di Palazzo Forti a Verona (La Riva), in quelle del Quirinale a Roma (Natura morta con salvadanaio, 1915), nel Museo Nazionale di Belle Arti di Buenos Aires (Giardino sull’acqua, 1910, Gemelli, 1922, La casa del Glicine, Paese di Pescatori, Vecchie case al tramonto) e di Barcellona (Vele al vento, 1909), nel Museum of Fine Arts di Boston (Gemelli e 7 acquerelli) e alla National Gallery di Londra (Luna nuova, Glicini in fiore, Angolo veneziano).
Proveniente dagli eredi, il monumentale dipinto qui pubblicato, intitolato Trabaccoli, venne esposto nella sala personale dedicata a Zanetti Zilla in occasione della XI Biennale del 1914. Espressione dell’inedito indirizzo stilistico dell’artista veneziano, contraddistinto da una marcata componente decorativa di ascendenza Jugendstil, Trabaccoli è un’opera manifesto, straordinaria per il taglio compositivo, amplificato dalle dimensioni imponenti, per la qualità pittorica e per lo squillante partito cromatico decisamente antinaturalistico.
XI Biennale di Venezia
Sala personale dedicata a Zanetti Zilla nella XI Biennale di Venezia nel 1914.Scheda Tecnica
Autore | Vettore Zanetti Zilla (Venezia, 1864 – Milano, 1946) |
Titolo opera | Trabaccoli |
Datazione Opera | 1913 |
Tecnica | Olio su tela incollata su lastra |
Dimensioni | cm. 118×247 |
Provenienza | Valdagno, Collezione Fratelli Marzotto; |
Esposizioni | 1914, Venezia, Biennale, XI Esposizione internazionale d’Arte della città di Venezia, sala personale |
Bibliografia | G. Nicodemi, Vettore Zanetti Zilla pittore, Milano 1949, p. 49; tav. XI a colori; tav. LXXII Stringa, a cura di, La pittura nel Veneto. Il Novecento. Dizionario degli artisti, Milano, 2009, p. 499 |